Ciclismo su strada

Salite leggendarie

Bardonecchia è la località ideale anche per praticare il ciclismo su strada. Se stai spingendo sui pedali e accanto a te sfreccia una squadra di professionisti, non stupirti: sono qui per allenarsi sui grandi colli che ci circondano. Bardonecchia è il punto di partenza-arrivo per tour indimenticabili, che toccano alcuni dei passi alpini più famosi e leggendari del Giro d’Italia e del Tour de France.

Il Giro d’Italia a Bardonecchia
  • dal 1972
  • 4 volte a Bardonecchia
  • 7 km, 250m per dislivello di 654m

Bardonecchia ha ospitato 4 volte il Giro d’Italia, di cui tre con uno degli arrivi più spettacolari ed impegnativi dell’intera competizione: la salita ai Bacini dello Jafferau. Vera e propria scalata di 7 chilometri e 250 metri per un dislivello di 654 metri con pendenza media del 9% e punte fino al 14%.

La prima volta che lo Jafferau è stato il punto di arrivo di una tappa della corsa in rosa è stato in occasione della 14esima tappa del Giro del 1972, la Savona-Bardonecchia tenutasi il 4 giugno vinta da Merckx. L’impresa epica del belga gli consentì di aggiudicarsi saldamente la maglia rosa consacrandolo vincitore della 55esima edizione del Giro d’Italia.

Bardonecchia doveva accogliere nuovamente il Giro nel 1984, con l’arrivo della 16esima tappa, Alessandria-Bardonecchia, posto lungo Viale della Vittoria all’altezza dell’allora Colonia Medail (ora Villaggio Olimpico), ma fu spostata a Susa a causa del maltempo.

Nel 2013, il Giro fece ritorno sulla salita dello Jafferau con la tappa Cervere-Bardonecchia che sulla carta poteva stravolgere la classifica, ma così non fu! Il gruppo dell’allora maglia rosa Vincenzo Nibali, lentamente, ma inesorabilmente raggiunse 4 fuggitivi che si erano allontanati a 85 chilometri dall’arrivo, consentendo così allo “squalo siciliano” di tornare in testa. La 101esima edizione del Giro d’Italia fece ritorno sulla salita dello Jafferau nel 2018, con la 19esima tappa Venaria-Bardonecchia, vinta da uno straordinario Christopher Froome dopo una fuga di oltre 80 chilometri iniziata lungo la salita al Colle delle Finestre. Fu così che la maglia rosa, indossata fino a quel momento da Simon Yates, passò a Froome che quell’anno non solo vinse il Giro d’Italia, ma si aggiudicò anche la classifica scalatori.