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14 agosto 2023
ore 21:00 | Palazzo delle Feste
L’epopea del cavallo più famoso del mondo dal Piemonte al Kentucky
Quando Federico Tesio vide per la prima volta Ribot disse: «Mah». Poi aggiunse: «Mi sembra un cavalluccio senza peso». E pensare che si trattava di una sua creatura – era stato proprio lui, Tesio, a far incrociare Tenerani e Romanella, i due cavalli più focosi e bizzarri della sua scuderia. Al resto della storia Tesio non poté assistere, perché morì prima che Ribot facesse il suo esordio a San Siro. Vinse, naturalmente. Poi vinse ancora, e ancora, e ancora.
Ormai, nel 1967, Ribot si è ritirato dalle corse e fa lo stallone nel Kentucky, dove rimpiange i giorni felici trascorsi al fianco di Magistris, vicino di stalla e compagno di allenamento, amico del cuore. Nel frattempo è passata a miglior vita anche donna Lydia, moglie di Tesio e signora dell’ippica. Sarà lei, nell’oltretomba, a raccontare le imprese di Ribot a un Tesio prima scettico, poi incredulo, infine sbalordito. Possibile? Possibile che quel cavalluccio senza peso abbia vinto ad Ascot e a Longchamp (due volte), diventando “la più formidabile macchina galoppante che si sia mai scatenata in un ippodromo”?
Possibile, gli risponde nell’aldilà donna Lydia.
Possibile, le fa eco Ribot dal Kentucky.
Già, perché sul palco c’è anche lui, in carne e ossa, e ovviamente dice la sua. D’altronde, chi meglio del diretto interessato può spiegare come sono andate veramente le cose?
In tanti, esperti e profani, si sono interrogati sul fenomeno Ribot, chiedendosi quali caratteristiche fisiche lo abbiano reso così forte, così invincibile. Quel torace carenato da levriero, quella spalla perfetta che si allungava facendolo diventare il doppio, come i gatti. E il portamento, poi. E le capacità polmonari. Ecco cosa lo faceva volare verso il traguardo, dove ad attenderlo c’era sempre Magistris.
E se invece, suggerisce Ribot, c’entrasse proprio l’amicizia?
Con Giovanna Rossi, Gianluca Gambino, Valter Schiavone, Carlo Roncaglia
testo | Emiliano Poddi
musiche | Carlo Roncaglia
luci e fonica | Mattia Tauriello
regia | Carlo Roncaglia
A cura di Accademia dei Folli
Spettacolo a pagamento € 2,00
Prenotazione del posto presso l’Ufficio del Turismo di Bardonecchia € 1,00
Bardonecchia, Piazza Valle Stretta