Agli inizi degli anni ’60 Edoardo Allemand, maestro di sci e profondo conoscitore dell’area del Sommeiller, e Piero Bosticco, direttore della società degli impianti di risalita, concepirono un’idea folle per quei tempi: creare un centro per lo sci estivo sul ghiacciaio del Sommeiller. L’idea prese forma e venne creata la Va.Ro., ente per la valorizzazione della Valle di Rochemolles, a cui si associarono maestri di sci, albergatori, commercianti e villeggianti. Uno dei primi problemi che dovette affrontare la Va.Ro. fu la costruzione di una carrozzabile per raggiungere il Colle del Sommeiller ai 3.009 metri del colle. Subito dopo furono costruiti gli impianti di risalita: inizialmente vennero posizionati 2 skilift, il Niblè (con partenza a quota 3.000 metri ed arrivo a 3.150 metri) e l’Ambin (da quota 2.800 metri a 2.950 metri di quota). Nel 1976 si aggiunse un terzo skilift, il Sommeiller, con partenza a 2.850 metri di altitudine ed arrivo a 3.200.
Fu realizzato anche il Rifugio Ambin, composto da una base in muratura sormontata da due prefabbricati metallici collegati da un tunnel coperto. Al piano terra del primo edificio si trovavano un negozio, stanze per il personale, servizi igienici, caldaia e cantina ed al primo piano una cucina, un ristorante da 80 posti, un bar con jukebox ed una panoramica terrazza soleggiata. Il secondo edificio, invece, conteneva inizialmente 20 camere con 50 posti letto e successivamente fu ampliato con altre 4 camere per altri 12 posti letto. Il rifugio disponeva di tutti i confort: l’energia elettrica veniva fornita da un generatore con motore diesel e l’acqua era assicurata, inizialmente, da un serbatoio situato ai piedi della Rognosa d’Etiache ed in seguito anche da una pompa idraulica che pescava dal fondo del lago glaciale.
Il centro sci estivo del Ghiacciaio del Sommeiller venne inaugurato nell’estate del 1965. Venne anche attivato un regolare servizio di navetta per portare turisti e personale da Bardonecchia al Colle del Sommeiller. Fu l’inizio di un periodo di crescita: la scuola di sci arrivò ad avere nove maestri con altrettanti pulmini per il trasporto dei clienti da Bardonecchia. Tuttavia, nel tardo inverno del 1969, una valanga si staccò dalle pendici della Rognosa d’Etiache, alle spalle del rifugio, e lo investì danneggiandolo gravemente; all’inizio della stagione estiva fu parzialmente ricostruito e nel contempo furono realizzate opere di protezione.Seguirono anni difficili… le ingenti precipitazioni nevose fecero lievitare i costi di gestione: ogni anno infatti, all’inizio della stagione, era necessario sgomberare metri di neve dalla strada carrozzabile che conduceva al colle e scavare intorno alle stazioni di partenza e di arrivo degli impianti per farli riemergere dalla neve. La VA.RO. riuscì a mantenere aperti gli impianti di risalita fino all’estate del 1984 e il rifugio fino all’estate successiva, ma a partire da quel momento fu tutto abbandonato ed il ghiacciaio iniziò a ritirarsi drasticamente fino a scomparire quasi completamente.