Venerdì 7 gennaio 2022 Ore 17.30
Palazzo delle Feste – Piazza Valle Stretta
Sergio D’Ormea, nato a Torino il 15 ottobre 1945, ingegnere in aziende del Gruppo Fiat, che ha vissuto per 10 anni a Bardonecchia e dal 2012 si è trasferito a Pecetto Torinese, venerdì 7 gennaio alle ore 17.30, con il supporto del pianista Edo Servente e della fine lettrice Maricla Benedetto Marcocchia, presenta al Palazzo delle Feste di piazza Valle Stretta, la “Ballata delle spade. Romanzo d’armi e d’amore nel Piemonte del Trecento”, incontro culturale patrocinato dalla Civica Amministrazione nell’ambito di Scena 1312.
Il romanzo, ambientato in pieno Medio Evo, è scritto con uno stile narrativo limpido, chiaro, meticoloso e preciso ed è stato pubblicato da Buckfast Edizioni di Pecetto Torinese nel 2020 e dedicato dall’autore alla sua quarta fatica editoriale, a Chiara e Laura, le due nipoti, ad Anna, la moglie ed al figlio Luca Maria.
L’ingresso al Palazzo delle Feste è gratuito, ma in base alle vigenti norme volte a contenere la diffusione della pandemia COVID-19 e delle sue varianti, è consentito solo previa prenotazione obbligatoria del posto da effettuare all’Ufficio del Turismo di piazza Alcide De Gasperi 1/a ed è consentito solo ai possessori di Green Pass rafforzato con il relativo documento d’identità personale, muniti di mascherina FFP2.
Trama. Anno del Signore 1343. Oberto, il figlio di Bertrando di Buriano, vicario della città di Chieri ed esponente della fazione guelfa, si invaghisce di una fanciulla del vicino paese di Pecetto. Ossessionato dalla sua bellezza e dalla voglia di possederla, la fa rapire simulando un incidente in cui perdono la vita il padre e la zia della ragazza. Il fratello Corrado viene a conoscenza del rapimento e chiede aiuto al marchese del Monferrato per liberarla. Grazie alle spie che quest’ultimo ha in Chieri, una sarta e un ortolano, il giovane riesce a introdursi nel palazzo del vicario, fingendosi un mercante di tessuti pregiati delle Fiandre. Ma Violante, la scaltra moglie di Oberto, intuisce la situazione e cerca di sfruttarla per vendicarsi del marito che, stanco ormai della fanciulla rapita, sta vivendo una nuova focosa passione con la bella Beatrice.
Nel frattempo però, alla morte di Roberto d’Angiò, sale al trono di Napoli la nipote Giovanna. La giovane regina affida al nobile provenzale Reforce d’Agoult l’incarico di riprendere le terre piemontesi che negli ultimi anni erano state conquistate proprio dal marchese del Monferrato, Giovanni II. Solo Chieri era riuscita a resistere alla conquista ghibellina. Reforce, sceso in Piemonte alla testa dei suoi cavalieri provenzali e riconquistate alcune città, si dirige verso Chieri. Contro di lui si muove Giovanni con i suoi ghibellini, tra cui il giovane cugino Ottone di Brunswich. I due eserciti si trovano di fronte nell’aprile del 1345 vicino a Santena, sotto le mura del castello di Gamenario, dove hanno trovato rifugio i ghibellini fuoriusciti da Chieri. La battaglia si protrae a lungo, mietendo centinaia di vittime e risultando decisiva per la sorte del Piemonte e di tutti coloro le cui vicende si sono intrecciate con la lotta tra guelfi e ghibellini.