Bardonecchia ha ospitato, da martedì 15 a venerdì 18 gennaio, i XXX Giochi Nazionali Invernali Italia – Special Olympics, giochi pensati per persone con disabilità intellettive, ma aperti ad un crescente numero di giovani senza disabilità, che tra edizioni estive ed invernali coinvolge annualmente più di 18 mila tesserati in rappresentanza di 172 Nazioni.

L’importante rassegna sportiva invernale, che avevano già fatto tappa nella Conca nel marzo 2018, nonostante lo scarso innevamento naturale, grazie alle temperature rigide che hanno favorito la produzione di una buona quantità di neve programmata e al grande impegno profuso dagli organizzatori, sia pur con qualche cambiamento di sede gare, si è regolarmente svolta.

Visibilmente migliorato, a detta dei tecnici, sia pure a distanza di pochi mesi, il livello tecnico dei quasi 500 atleti, in rappresentanza di sedici Regioni, suddivisi in 52 sodalizi, partecipanti alle gare di sci alpino, snowboard, e scivolamento, svoltasi lungo la pista Olimpica Torino 2006, n. 23 del Melezet, di sci di fondo, disputate lungo l’anello innevato artificialmente, praticamente “inventato” dai cannoni sparaneve, in zona Rio Gavard del Melezet,  e di corsa con le racchette da neve lungo un tracciato, utilizzando neve programmata,  ricavato ai piedi della pista 1 del Colomion.

La suddivisione degli atleti in diverse categorie, in base a livelli di abilità pari o molto simili, ha favorito la premiazione di quasi tutti i partecipanti, con tanto di podi speciali, che hanno visto alternarsi persone molto contente di aver concluso le loro gare.

L’intenso calendario tecnico si è ben integrato con le diverse manifestazioni ufficiali e no, dalla sfilata dei gonfaloni di molti dei 18 comuni attraversati, nel suo percorso Torino-Bardonecchia, dalla torcia olimpica, preceduti dalla banda musicale di Giaglione, dall’arrivo in piazza Valle Stretta della fiaccola olimpica, alla cerimonia di apertura con accensione del braciere olimpico sino alla cerimonia di chiusura, l’ammaina bandiera, a Campo Smith, con la consegna agli sponsor, ai tecnici, ai dirigenti, agli amministratori locali e ai volontari di targhe ricordo, la suggestiva fiaccolata dei maestri di sci, la sfilata della bandiera italiana e degli Special Olympics, riconsegnata da Francesco Avato, sindaco di Bardonecchia ad Alessandro Palazzotti, vice-presidente degli Special Olympics Italiani.

Gran finale, ballando sino a tarda sera sotto le stelle, sopra e sotto il palco e addirittura sui tavoli del vicino bar, tutti insieme appassionatamente, al suono delle musiche scelte da DJ Alan.

“Sono venuta a Bardonecchia, nell’ambito alternanza scuola-lavoro – sostiene una studentessa valsusina, una delle duecento volontarie – non sapendo con esattezza cosa fossero questi Special Olympics. Dopo essere essere stata a stretto contatto con molti atleti, genitori, dirigenti e accompagnatori, dopo quattro giorni, torno a scuola sicuramente contenta per aver prestato il mio contributo e per questa bella esperienza, sicuramente molto educativa e formativa”.

Una intensa quattro giorno capace di far vivere forti e vere emozioni e contestualmente aiutare, i più, a scoprire i profondi valori e gli aspetti umani e socializzanti del gioco e dello sport, dall’agonismo presente, ma secondario, praticato e vissuto e fatto vivere, come ha sottolineato il primo cittadino di Bardonecchia, in modo “leggero”. Una bella lezione di vita.

Gli Special Olympics Invernali hanno costituito anche un importante banco di prova visto che Torino,  si è candidata ufficialmente ad ospitare a Bardonecchia le gare dei Campionati Mondiali Invernali Special Olympics 2025, con in gara atleti di ottanta Nazioni.

Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione e … arrivederci!