Parco archeologico Tur d’AmunIl parco archeologico della Tur d’Amun custodisce i resti dell’antico castello signorile di Bardonecchia.

Il castello, sito a monte del Borgo Vecchio, nacque probabilmente a partire dalla seconda metà del XII secolo con funzioni militari, per poi divenire residenza dei signori del luogo.

Grazie alla sua posizione dominante sulla conca di Bardonecchia, controllava il transito locale sui valichi alpini Scala, Frejus e La Rho e si contrapponeva al castello di Bramafam, che sorgeva sul lato opposto della conca.

Nel corso del XIV–XV sec. il castello rappresentava il centro del potere della signoria dei De Bardonisca; era strutturato intorno a tre torrioni quadrati con sale, camere, cucina, stalle ed altri edifici di servizio.  L’insieme era circondato da una cinta muraria per un perimetro di circa 160 metri e la torre centrale, alta circa 21 metri, era suddivisa in 4 piani ed affiancata da una loggia, una sala di rappresentanza e una camera con camino.

Il castello fu teatro di un sanguinoso episodio delle guerre di religione, quando i cattolici guidati dal capitano La Cazette appiccarono il fuoco all’edificio per stanare alcune truppe ugonotte che si erano rifugiate all’interno; la struttura subì gravi danni e la ristrutturazione del castello comportò delle modifiche in altezza ed in profondità con l’aggiunta di un ampio vano interrato coperto.

Nei primi anni del Seicento l’intera struttura insieme alla Signoria fu ceduta alla famiglia De Jouffrey che approntò al castello dei cambiamenti funzionali ed estetici.

Nel 1670 i De Jouffrey vendettero i diritti signorili e gli edifici alla comunità di Bardonecchia che si affrancò dal potere feudale.

A partire dal ‘700 il castello cadde in decadenza e collassò progressivamente, tanto che già nel 1866 rimaneva in piedi solo la torre centrale. Negli anni Venti del Novecento la torre arrivava fino all’altezza della merlatura; una serie di crolli progressivi la portarono a divenire un rudere.

Dal 1999 sono iniziati i lavori di recupero e restauro.

L’asportazione dei depositi di crollo ha consentito di riportare in luce buona parte delle strutture.

In particolare, sono attualmente visibili il torrione, di cui sono stati recuperati i primi due piani fuori terra, parti della piccola torre orientale, tratti della cinta muraria che delimitava il complesso a valle, le torri circolari del lato meridionale ed alcuni vani di servizio.

Sul sito è stato allestito un itinerario che, attraverso l’installazione di alcuni pannelli autoguidati, consente di scoprire le strutture, la loro storia e l’evoluzione nel corso del tempo.