Punti di interesse

Lasciatevi conquistare dal fascino senza tempo del patrimonio storico culturale di Bardonecchia!
Bardonecchia è uno scrigno di bellezze storico culturali: dal centro storico ai piccoli borghi alpini che ancora conservano le tipiche architetture di un tempo con le piazzette e le fontane.
Antiche chiese e cappelle affrescate, forti e musei: piccoli tesori d’arte tutti da scoprire.
Cammini tematici
Cappella di San Sisto

La cappella è situata a circa un km dalla frazione Melezet, in località Pian del Colle, ed è raggiungibile in pochi minuti percorrendo un sentiero che parte nei pressi del campeggio “Pian del Colle”.
La cappella fu edificata su uno sperone roccioso nella seconda metà del XV secolo e reca importanti testimonianze ad affresco sia all’interno che all’esterno.
La cappella è visitabile tutto l’anno in autonomia grazie all’APP “Chiese a Porte Aperte” che consente l’apertura automatizzata della porta d’ingresso e l’avvio di una “voce narrante”, abbinata ad un sistema di suoni e luci.

Cappella di Notre Dame du Coignet

La cappella sorge in una piccola radura poco sopra la borgata Les Arnauds. Dalla chiesa parrocchiale di San Lorenzo percorrere la strada sulla sinistra, oltrepassare il ponte e proseguire a piedi in salita per una quindicina di minuti lungo la mulattiera fino a raggiungere la cappella.
L’edificio fu edificato a metà del XV sec. ed ampliato intorno al 1520 e conserva, sia all’esterno che all’interno, significativi cicli affrescati datati tra la fine del sec XV e l’inizio del XVI.
La cappella è visitabile tutto l’anno in autonomia grazie all’APP “Chiese a Porte Aperte” che consente l’apertura automatizzata della porta d’ingresso e l’avvio di una “voce narrante”, abbinata ad un sistema di suoni e luci.

Cappella Notre Dame Coignet
Cappella Notre Dame Coignet
Cappella di Notre Dame du Coignet

La cappella sorge in una piccola radura poco sopra la borgata Les Arnauds. Dalla chiesa parrocchiale di San Lorenzo percorrere la strada sulla sinistra, oltrepassare il ponte e proseguire a piedi in salita per una quindicina di minuti lungo la mulattiera fino a raggiungere la cappella.
L’edificio fu edificato a metà del XV sec. ed ampliato intorno al 1520 e conserva, sia all’esterno che all’interno, significativi cicli affrescati datati tra la fine del sec XV e l’inizio del XVI.
La cappella è visitabile tutto l’anno in autonomia grazie all’APP “Chiese a Porte Aperte” che consente l’apertura automatizzata della porta d’ingresso e l’avvio di una “voce narrante”, abbinata ad un sistema di suoni e luci.

Cappella dei SS. Andrea e Giacomo
Cappella dei SS. Andrea e Giacomo

La cappella sorge isolata poco sopra le baite della borgata Horres a monte della frazione Millaures. E’ anche accessibile dalla borgata Rochas, situata sulla strada dello Jafferau percorrendo un sentiero per una ventina di minuti.
L’edificio presenta interessanti testimonianze pittoriche ad affresco, datate intorno al 1530 sia all’interno che all’esterno.
La cappella è visitabile tutto l’anno in autonomia grazie all’APP “Chiese a Porte Aperte” che consente l’apertura automatizzata della porta d’ingresso e l’avvio di una “voce narrante”, abbinata ad un sistema di suoni e luci.

Cappella della Visitazione del Montserrat

La cappella sorge isolata ad una decina di minuti dalle Granges La Rho lungo la mulattiera che conduce all’omonimo Colle.
Edificata nel 1698 per adempiere ad un voto fu ampliata più volte nel corso degli anni. Oggi si presenta con uno schema a navata unica suddivisa in due campate. Esternamente la facciata è a capanna in pietra a vista mentre la copertura è in scandole in legno.
La festa si celebra il 2 luglio.

Montserrat - cappella - inverno - P.Scaglia - 1
Montserrat - cappella - inverno - P.Scaglia - 1
Cappella della Visitazione del Montserrat

La cappella sorge isolata ad una decina di minuti dalle Granges La Rho lungo la mulattiera che conduce all’omonimo Colle.
Edificata nel 1698 per adempiere ad un voto fu ampliata più volte nel corso degli anni. Oggi si presenta con uno schema a navata unica suddivisa in due campate. Esternamente la facciata è a capanna in pietra a vista mentre la copertura è in scandole in legno.
La festa si celebra il 2 luglio.

Cappella Grange La Rho
Cappella di Santa Margherita e San Sebastiano

La cappella è situata nella borgata Chaffaux nella Valle del Frejus.
Dal Borgo Vecchio raggiungere la Tur d’Amun e proseguire lungo la strada asfaltata a tornanti fino al bivio per le Granges La Rho. Prendere la strada sterrata e salire fino all’abitato, dove è situata l’antica cappella dedicata a S. Margherita d’Antiochia e a S. Sebastiano.
Citata come esistente nel 1488 già all’interno di antichi documenti venne ristrutturata nello stato attuale nel 1604. Sulla facciata sono collocate la statua di Santa Margherita d’Antiochia e una lanterna la cui luce, visibile da Bardonecchia era un punto di riferimento per i viandanti che transitavano per il Colle della Rho. Recentemente sono state oggetto di restauro la meridiana e l’interno dell’edificio.
La festa della cappella di celebra il 20 luglio.

Cappella di Santa Maria Maddalena e Santa Caterina d’Alessandria

La cappella è situata nella borgata Chaffaux nella Valle del Frejus.
Dal Borgo Vecchio raggiungere il ponte posto all’incrocio tra Via Modane e Via Pra d’la Cumbe, attraversarlo e proseguire lungo la strada sterrata e a tratti ripida che conduce in un’oretta di camminata alla cappella.
L’edificio, risalente al XV secolo, presenta una struttura architettonica semplice con navata unica divisa in due campate e una facciata a capanna sormontata dal campanile a vela e decorata da un bel portale con piedritti e arco in pietra e da affreschi esterni ed interni.
La festa si celebra il 22 luglio.

Cappella Santa Maria Maddalena
Cappella Santa Maria Maddalena
Cappella di Santa Maria Maddalena e Santa Caterina d’Alessandria

La cappella è situata nella borgata Chaffaux nella Valle del Frejus.
Dal Borgo Vecchio raggiungere il ponte posto all’incrocio tra Via Modane e Via Pra d’la Cumbe, attraversarlo e proseguire lungo la strada sterrata e a tratti ripida che conduce in un’oretta di camminata alla cappella.
L’edificio, risalente al XV secolo, presenta una struttura architettonica semplice con navata unica divisa in due campate e una facciata a capanna sormontata dal campanile a vela e decorata da un bel portale con piedritti e arco in pietra e da affreschi esterni ed interni.
La festa si celebra il 22 luglio.

Cappella del Tabor
Cappella del Monte Tabor

La cappella, situata sulla vetta del Monte Tabor (3.183 metri) è dedicata alla Vergine Addolorata ed è meta di escursionismo estivo e di sci alpinismo
L’origine della costruzione della Cappella non è chiara, unica certezza è che nel 1600 era già presente e meta di pellegrinaggio.
La cappella è stata edificata su uno strato di permafrost composto da due differenti tipi di roccia. Lo scioglimento del ghiaccio tra le rocce provoca il continuo cedimento delle fondamenta della parte davanti della Cappella e, questo nel tempo, ha reso necessari diversi lavori di ricostruzione e restaurazione. Oggi l’accesso all’interno della Cappella è vietato.
La celebrazione della Messa alla Cappella avviene il 24 agosto per la festa di San Bartolomeo e dal 1860, anche il 16 luglio, a seguito di un voto fatto dagli abitanti di Melezet per far cessare un’epidemia di tifo.

Pilone votivo Pra Lavin

Il pilone è situato in località Pra Lavin a monte della frazione Rochemolles.
Dalla frazione salire lungo la strada sterrata in direzione della Diga fino al 5° tornante, da dove parte sulla sinistra un sentiero che in una decina di minuti porta alla località Pra Lavin.
Il pilone votivo è stato edificato alla fine del sec. XV, interamente affrescato con le figure della Pietà, di Santa Barbara, di San Sebastiano, di San Giacomo, di San Bernardo di Mentone, ed il mancato martirio dei Santa Caterina d’Alessandria. Gli affreschi sono databili agli anni compresi tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500 e sono stati eseguiti da artisti che ripropongono la maniera dei Serra.

Pilone Pra Lavin
Pilone Pra Lavin
Pilone votivo Pra Lavin

Il pilone è situato in località Pra Lavin a monte della frazione Rochemolles.
Dalla frazione salire lungo la strada sterrata in direzione della Diga fino al 5° tornante, da dove parte sulla sinistra un sentiero che in una decina di minuti porta alla località Pra Lavin.
Il pilone votivo è stato edificato alla fine del sec. XV, interamente affrescato con le figure della Pietà, di Santa Barbara, di San Sebastiano, di San Giacomo, di San Bernardo di Mentone, ed il mancato martirio dei Santa Caterina d’Alessandria. Gli affreschi sono databili agli anni compresi tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500 e sono stati eseguiti da artisti che ripropongono la maniera dei Serra.

Parco archeologico Tur d’Amun
Parco archeologico Tur d’Amun

Il parco archeologico della Tur d’Amun, sito a monte del Borgo Vecchio, custodisce i resti dell’antico castello dei Signori De Bardonnéche.
Il castello nacque probabilmente a partire dalla seconda metà del XII secolo con funzioni militari, per poi divenire residenza dei signori del luogo.
Sul sito è stato allestito un itinerario che, attraverso l’installazione di alcuni pannelli autoguidati, consente di scoprire le strutture, la loro storia e l’evoluzione nel corso del tempo.
Il sito è sempre accessibile, ad accezione della torre, visitabile su prenotazione.

Passeggiata del Canale

Conosciuta anche come “Passeggiata delle Rose” perché un tempo lungo il sentiero crescevano molte rose selvatiche.
Il percorso è stato costruito sulla copertura del canale realizzato negli anni 1859-1860 per portare l’acqua del torrente Melezet ai cantieri del Traforo ferroviario del Frejus.
Oggi lungo questa facile e piacevole passeggiata che unisce il Borgo Vecchio (Ponte delle Tre Croci) alla borgata di Les Arnauds si possono ammirare diverse sculture in legno, realizzate nel corso degli anni da scultori provenienti da ogni parte del mondo, in occasione delle varie edizioni del concorso di sculture su legno denominato “Sculture nelle Alpi”.

passeggiata del canale
passeggiata del canale
Passeggiata del Canale

Conosciuta anche come “Passeggiata delle Rose” perché un tempo lungo il sentiero crescevano molte rose selvatiche.
Il percorso è stato costruito sulla copertura del canale realizzato negli anni 1859-1860 per portare l’acqua del torrente Melezet ai cantieri del Traforo ferroviario del Frejus.
Oggi lungo questa facile e piacevole passeggiata che unisce il Borgo Vecchio (Ponte delle Tre Croci) alla borgata di Les Arnauds si possono ammirare diverse sculture in legno, realizzate nel corso degli anni da scultori provenienti da ogni parte del mondo, in occasione delle varie edizioni del concorso di sculture su legno denominato “Sculture nelle Alpi”.

Teleferiche di Rochemolles
Teleferiche o Fili a sbalzo di Rochemolles

A partire dal 1928 alcuni agricoltori-montanari costituirono una società denominata “Società d’la Corda” ed iniziarono a costruire delle teleferiche su fili fissi per trasportare a valle il fieno prelevato dai versanti scoscesi delle montagne circostanti. Furono erette ben 23 linee. Negli anni ’60, con l’introduzione dell’uso dell’elicottero, quando divennero obbligatori i palloni segnalatori per i cavi aerei, i fili a sbalzo delle teleferiche vennero tagliati e la fienagione dei prati alti venne abbandonata.

Itinerari tematici urbani
Sulle tracce di Giovanni Giolitti
Sulle tracce di Giovanni Giolitti

Un percorso in 7 tappe dedicato a Giovanni Giolitti, uno dei protagonisti della storia italiana che dal 1903 al 1926 scelse Bardonecchia come luogo di villeggiatura estiva, che ripercorre i luoghi maggiormente frequentati dallo statista: la casa in cui soggiornava, i suoi uffici, le sue passeggiate, …
In ogni tappa è stato posizionato un pannello multimediale e multisensoriale dal quale si può attivare con il proprio smartphone, una descrizione audio-video del sito e “La telefonata di Giolitti” in cui lo statista chiama e racconta in prima persona la sua vita a Bardonecchia.

Scopri l'itinerario
Un itinerario per le vie di Bardonecchia in compagnia di un uomo che ha fatto la storia d’Italia: Giovanni Giolitti.

Giovanni Giolitti scelse Bardonecchia come luogo di villeggiatura dal 1903 al 1926.
Nei luoghi più rappresentativi delle sue estati trascorse a Bardonecchia, troverai pannelli illustrativi con la possibilità di ascoltare audio descrizioni, utilizzando il tuo cellulare, che ti permetteranno di approfondire la conoscenza di questo importante statista.
I ‘luoghi’ di Giolitti formano un itinerario che potrai seguire in una piacevole passeggiata: ogni ‘luogo’ è accompagnato da un ascolto e seguendo i passi di Giolitti potrai conoscere angoli del paese che sono cambiati nel tempo; il percorso infatti ti guida idealmente a scoprire com’era Bardonecchia all’inizio del secolo scorso per immaginare paesaggi oggi scomparsi.

I LUOGHI DI GIOLITTI
PRESENTAZIONE ITINERARIO
BROCHURE ITINERARIO

Alberi monumentali – Pero centenario

Il pero in piazza Suspize, con i suoi 200 anni, 16,5 metri di altezza e 310 cm di circonferenza del tronco è stato inserito nell’elenco degli “alberi monumentali” della Regione Piemonte.​
Originariamente il pero era parte dei giardini di Casa Suspize, che sorgeva nell’attuale ed omonima piazza. L’edificio realizzato tra il XVIII e il XIX secolo ed appartenuto al segretario comunale, l’Avv. Carlo Suspize, fu per ben 23 estati luogo di soggiorno dello statista Giovanni Giolitti. La casa fu donata al Comune nel 1964 e demolita nel 1994; si salvò solo il grande pero del cortile interno che ora troneggia al centro della piazza.

Alberi monumentali – Pero centenario
Alberi monumentali – Pero centenario
Alberi monumentali – Pero centenario

Il pero in piazza Suspize, con i suoi 200 anni, 16,5 metri di altezza e 310 cm di circonferenza del tronco è stato inserito nell’elenco degli “alberi monumentali” della Regione Piemonte.​
Originariamente il pero era parte dei giardini di Casa Suspize, che sorgeva nell’attuale ed omonima piazza. L’edificio realizzato tra il XVIII e il XIX secolo ed appartenuto al segretario comunale, l’Avv. Carlo Suspize, fu per ben 23 estati luogo di soggiorno dello statista Giovanni Giolitti. La casa fu donata al Comune nel 1964 e demolita nel 1994; si salvò solo il grande pero del cortile interno che ora troneggia al centro della piazza.

Traforo ferroviario del Frejus
Traforo ferroviario del Frejus

Il Traforo Ferroviario del Frejus, che collega Modane a Bardonecchia passando sotto il Colle del Frejus, fu un’opera ingegneristica di portata storica e, per l’epoca, all’avanguardia a livello mondiale. Inaugurato nel 1871 fu il primo tunnel scavato attraverso l’arco alpino (Traforo delle Alpi). Unì non soltanto la Francia all’Italia ma rappresentò un collegamento tra l’Europa e l’Oriente e contribuì a modificare l’intero asse dei trasporti e dei commerci.
Lungo 12.234 metri fu il più lungo tunnel ferroviario del mondo fino al giugno del 1882.
Per la realizzazione dell’opera furono impiegati circa 4000 operai.
Dieci anni dopo l’inaugurazione, il 14 agosto 1881, su iniziativa del Club Alpino Italiano, venne dedicato un monumento all’ideatore dell’opera, Giuseppe Francesco Medail, al fondo della via omonima. Si tratta di uno spezzone di roccia del traforo sovrastata da un’aquila su cui è presente un’effigie di Medail.

“Vecchia vita di Paese” – Mostra fotografica

A Melezet nella piazza della Chiesa parrocchiale, sui muri delle case della via principale e nella via lungo il torrente Melezet sui muri delle case sono esposte una quarantina di stampe antiche di vita quotidiana: fotografie scattate tra la fine del 1800 e i primi anni del 1900.
Una preziosa testimonianza della vita passata del borgo ed una vera e propria operazione antropologica e culturale di recupero e valorizzazione delle tradizioni e dell’identità alpina.

Melezet - Mostra Vita di Una Volta - G.Spagnolo - 2
Melezet - Mostra Vita di Una Volta - G.Spagnolo - 2
“Vecchia vita di Paese” – Mostra fotografica

A Melezet nella piazza della Chiesa parrocchiale, sui muri delle case della via principale e nella via lungo il torrente Melezet sui muri delle case sono esposte una quarantina di stampe antiche di vita quotidiana: fotografie scattate tra la fine del 1800 e i primi anni del 1900.
Una preziosa testimonianza della vita passata del borgo ed una vera e propria operazione antropologica e culturale di recupero e valorizzazione delle tradizioni e dell’identità alpina.